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Per advocacy si intende in genere la difesa e la rappresentanza degli interessi, soprattutto in un contesto politico. Nell’ambito della promozione della salute e della prevenzione il termine advocacy si riferisce all’impegno attivo, profuso con e per le persone, le comunità e le organizzazioni nell’ottica di un miglioramento dello stato di salute e benessere come pure delle relative condizioni quadro (contesti). (Cfr. Gollner et al. 2018)
L’ambito delle cure comprende tutte le misure erogate dalle strutture sanitarie nonché dalle professioniste e dai professionisti della salute a beneficio delle pazienti e dei pazienti.
Ciò significa l'integrazione duratura di progetti, programmi e misure o dei loro aspetti e argomenti nelle politiche, strutture o offerte esistenti oppure creando nuove strutture (per la creazione di strutture nell’ambito della promozione della salute cfr. Ruckstuhl 2017). L’ancoraggio può avvenire a diversi livelli:
L’approccio orientato alle fasi della vita tiene conto del fatto che le diverse fasce di età nonché specifici passaggi nel corso della vita possono influire sulla salute e sul comportamento sanitario (Kolip, 2011). Inoltre presuppone che i bisogni oggettivi e soggettivi variano a seconda della fase di vita di una persona. Nell’approccio per fasi di vita si presta particolare attenzione a definire i principali moltiplicatori e moltiplicatrici e setting in base alla fascia d’età, ai gruppi target prioritari e vulnerabili nonché alle fasi e ai passaggi determinanti della vita. (cfr. Blaser & Amstad 2016)
L’approccio per setting costituisce una strategia chiave della promozione della salute che mira essenzialmente ad aiutare le attrici e gli attori del setting ad organizzare il loro contesto di vita in un modo che sia favorevole alla salute. L’approccio per setting presuppone che la salute si generi nella quotidianità, ossia laddove le persone vivono, studiano, giocano, lavorano, invecchiano, ecc. Esso combina misure a orientamento comportamentale con misure a orientamento contestuale.
⇢ Da distinguere da interventi a mero orientamento comportamentale (nei setting).
Nella letteratura specialistica si trovano diverse definizioni del concetto di assenteismo. In un’accezione più ristretta, il termine fa riferimento a un’assenza dal lavoro per malattia o problemi di salute. Le definizioni più ampie contemplano anche l’assenza dal lavoro per motivi legati alla motivazione.
⇢ Da distinguere da presentismo
Le assenze corrispondono al periodo durante il quale una persona non si trova al proprio posto di lavoro, mentre normalmente avrebbe dovuto esserci. Le assenze possono essere pianificabili, come per il congedo maternità, il servizio militare o civile, la protezione civile, oppure non pianificabili, come in caso di malattia, infortunio, riduzione dell’orario di lavoro, conflitti di lavoro, motivi personali e familiari o maltempo. Non sono considerate assenze le vacanze, i giorni festivi e le assenze dovute alla flessibilità degli orari di lavoro. (cfr. OFS 2020, SUVA 2013) Le assenze legate allo stress provocano ogni anno costi elevati in Svizzera, con un potenziale economico valutato nell’ordine di miliardi (cfr. Promozione Salute Svizzera 2020).
Analisi e valutazione sistematiche e criteriali di un fattore o di una circostanza, volte a evidenziarne i punti di forza e i potenziali di miglioramento. È possibile distinguere tra self-assessment e assessment esterno. Una valutazione supplementare, p. es. nell’ambito di una certificazione, prende il nome di reassessment (cfr. Promozione Salute Svizzera / Gruppo di lavoro Criteri GSA, 2017) Nell’ambito dello sviluppo di una strategia di salute pubblica, l’assessment consiste nel rilevamento e nell’analisi delle sfide o problematiche sanitarie a livello di popolazione (la prima delle quattro fasi del Public Health Action Cycle). (cfr. Ruckstuhl et al. 2008, 8s) Nel contesto della GSA si definisce assessment la valutazione criteriale della gestione della salute in azienda, ossia delle strutture e dei processi di gestione della salute all’interno di un’organizzazione. In termini di valutazione dell’impatto sulla salute (Health Impact Assessment), per assessment s’intende l’analisi e la valutazione delle conseguenze di un intervento (anche politico) sulla salute (cfr. Favre Kruit et al 2015, 13)
Valutazione sistematica di strutture, processi e risultati di un'organizzazione o di un'unità organizzativa nell'ambito di un programma o di un progetto.
L’autoefficacia descrive la convinzione soggettiva di essere in grado di affrontare con successo determinate situazioni, grazie alle proprie competenze. (cfr. Brinkmann 2014 cit. in Abderhalden e Jüngling 2019)
L’autogestione è un aspetto delle competenze per la salute. In presenza di una malattia cronica o di una dipendenza, l’autogestione identifica anche un processo dinamico comprendente le capacità di un individuo di gestire in modo attivo e adeguato i sintomi, le conseguenze fisiche e psicosociali e i trattamenti della malattia cronica o della dipendenza e di adattare di conseguenza il proprio stile di vita. (UFSP e GELIKO 2018, 20)
Nel settore della promozione della salute, il termine autonomia indica l’autodeterminazione, l’indipendenza e la libertà decisionale per quanto concerne l’impostazione delle condizioni di vita e dello stile di vita in termini di salute. (Weber et al. 2016, 121)
Valutazione ad opera di persone che partecipano direttamente all’intervento (cfr. Gollner et al. 2018). In linea di principio, le autovalutazioni poggiano sugli stessi principi delle valutazioni da parte di terzi.
⇢ Da distinguere da valutazione da parte di terzi
Un approccio a bassa soglia tiene conto del punto di vista dei gruppi target per quanto concerne le difficoltà di accesso alle offerte. Le offerte e i servizi a bassa soglia sono articolati in modo tale da eliminare o ridurre al minimo la presenza di ostacoli all’accesso. (cfr. Kooperationsverbund gesundheitliche Chancengleichheit 2017, 27) Le offerte a bassa soglia sono economiche, di facile accesso, comprensibili, di rapido utilizzo e semplici da gestire.
Valore di riferimento (indicatore) che consente di misurare prestazioni o risultati (OCSE 2009, 23)
Per «best practice» (migliore prassi) s’intende una procedura sistematica che tiene conto delle conoscenze attuali, dei fattori contestuali rilevanti nonché dei valori e principi della sanità pubblica e della promozione della salute. (cfr. Broesskamp-Stone e Ackermann 2010a)
⇢ Da distinguere da good practice.
Carenza percepita soggettivamente dai membri di determinati setting o gruppi della popolazione nonché desideri e aspettative di questi ultimi (prospettiva interna).
⇢ Da distinguere da necessità (prospettiva esterna).
Riassunto strutturato delle prime idee e dei primi accertamenti riguardanti un progetto o un programma previsto. La bozza contiene essenzialmente indicazioni relative a motivazione, obiettivi, procedure, organizzazione e risorse. Sulla base della bozza si decide se procedere all'elaborazione di un concetto dettagliato.
Il termine burnout descrive una sindrome legata allo stress sul posto di lavoro, che non può essere gestito con successo. Il burnout è caratterizzato da tre dimensioni, ovvero un senso di esaurimento, un crescente distacco mentale o atteggiamento negativo verso il proprio lavoro e un calo della capacità di rendimento sul lavoro. (ICD-11, WHO 2021) Il rischio di burnout sussiste in particolare in presenza di elevate esigenze lavorative per un lungo periodo di tempo e non prevedibili nonché in assenza di pause di recupero che permettano alle reazioni di stress di regredire (cfr. SECO 2015ac) e dunque il rapporto tra carichi e risorse mostra un bilancio negativo perdurante nel tempo. Nella classificazione internazionale delle malattie ICD-11, il termine burnout viene associato al contesto lavorativo, ma vi possono essere fattori contribuenti anche in altri ambiti della vita. Non è possibile attribuire o delimitare in modo univoco il termine.
Influssi interni (fisici e psichici) ed esterni (sociali e materiali) che possono ripercuotersi negativamente sulla salute.
⇢ Da distinguere da risorse.
Carta fondamentale adottata a Ottawa nel 1986, in occasione della prima Conferenza internazionale per la promozione della salute. La Carta di Ottawa definisce le principali linee guida per la politica sanitaria. Essa si propone di riorientare il settore sanitario, spostando l’attenzione dalla prevenzione delle malattie alla promozione della salute. Chiede inoltre che tutti i settori politici partecipino a questo riorientamento. (cfr. Habermann-Horstmeier 2017, 136) (cfr. OMS 1986)
Il Case Management è un concetto operativo che mira a strutturare e coordinare le attività di assistenza e consulenza nel settore sociale, sanitario e assicurativo. Il Case Management si avvale di un processo sistematico e cooperativo volto a garantire alle persone che si trovano ad affrontare problematiche complesse un sostegno basato sulle risorse e orientato ad una soluzione ed eroga servizi che tengono conto dei bisogni individuali. (Netzwerk Case Management Schweiz 2014b, 5)
Il termine catena di presa a carico, usato nel contesto sanitario, corrisponde al concetto più ampio di catena di approvvigionamento (supply chain). Il termine catena di approvvigionamento indica un insieme di processi e offerte che si integrano tra loro e assicurano alla popolazione l’approvvigionamento di determinate merci o servizi. Nel settore sanitario il termine catena di presa a carico si riferisce all’insieme delle prestazioni di assistenza fornite in relazione a una malattia specifica, iniziando dalla prevenzione e dalla diagnosi precoce, attraverso la diagnostica, la cura di sé e l’auto-aiuto, i trattamenti, la terapia e la cura ambulatoriali e stazionari, fino all’assistenza post-terapeutica.
Procedura mediante la quale si attesta che un’organizzazione o un’unità organizzativa soddisfa determinati requisiti. Questa procedura viene generalmente attuata da un organo indipendente, che in caso di giudizio positivo rilascia un attestato (certificato) dalla validità (spesso) temporale (cfr. BfGA 2019)
Le classi di obiettivi sono categorie di obiettivi che servono a classificare gli stessi per tema, area geografica, gruppo target o strategie.
Le Competenze di salute (health literacy) rappresentano la capacità (conoscenze, abilità e motivazione) degli individui di prendere decisioni nella vita quotidiana che si ripercuotano positivamente sulla salute – a casa, sul posto di lavoro, nell’ambito del sistema sanitario e sociale in generale. Le Competenze di salute abilitano le persone all’autodeterminazione e alla libertà organizzativa e decisionale riguardo alla loro salute. Esse consentono di accedere, comprendere e valutare le informazioni inerenti alla salute e di trasformarle in azioni concrete (Cfr. Kickbusch 2006; Sørensen et al. 2012 ).
Capacità e abilità che permettono alle persone di affrontare in modo efficace le sfide e le attività quotidiane conformemente all’età. Le competenze di vita (=life skills) comprendono competenze personali, sociali, cognitive e fisiche. (Abderhalden e Jüngling 2019, 5)
⇢ Cfr. anche alfabetizzazione sanitaria.
Grado di molteplicità, correlazione e impatto di un sistema (sociale) in relazione allo svolgimento di compiti specifici (cfr. Willke 2006).
⇢ A differenza dei sistemi complicati (p. es. impianti tecnici), i sistemi complessi, quali ad esempio i sistemi sociali, non sono del tutto prevedibili e misurabili.
Documento di pianificazione vincolante per un intervento (p. es. per un progetto o un programma). Il concetto illustra essenzialmente la motivazione all’origine di un intervento, descrive gli obiettivi e la procedura, e definisce in che modo l’intervento deve essere organizzato e valutato nonché quali sono le risorse necessarie (cfr. Kolip et al. 2019).
⇢ A differenza della bozza di un progetto o di un programma, il concetto è più completo, dettagliato e vincolante.
Condizioni quadro definite dalle strutture sociali (politiche, economiche, culturali, organizzative e strutturali ecc.) o riguardanti il contesto naturale e materiale (geografico, climatico, infrastrutturale, ecc.).
Il termine conduzione sana si riferisce a un metodo di gestione orientato alla salute e al benessere del personale (compresi i quadri) sul posto di lavoro. La conduzione sana comprende un’accurata definizione dei requisiti (ad es. trasparenza, variabilità e complessità adeguate, chiarezza di compiti e obiettivi), la riduzione dei fattori di carico (ad es. sovraccarico quantitativo e qualitativo) nonché il potenziamento delle risorse (ad es. margini di manovra, partecipazione, riconoscimento, sostegno, autogestione). (Cfr. Blum-Rüegg, 2018c)
Sodalizio temporaneo di diversi partner e organizzazioni che, pur restando giuridicamente ed economicamente autonomi, collaborano per un periodo limitato al conseguimento di uno scopo concordato (contrattualmente).
Condizioni quadro nelle quali si inserisce un intervento e dalle quali viene influenzato (fattori politici, giuridici, socioculturali, economici, ecologici e istituzionali, norme e valori ecc.) (cfr. Kolip et al. 2019).
Strumento per la pianificazione, la conduzione e il controllo di servizi, prodotti, processi, ecc., che mette a confronto la situazione effettiva e la situazione auspicata.
I criteri di qualità sono caratteristiche in base alle quali si possono valutare (qualitativamente) prodotti e prestazioni, ossia che consentono, per esempio, di fare una distinzione tra «buona» e «cattiva» qualità. I criteri di qualità GSA sono un riferimento per la pianificazione e realizzazione di misure GSA di elevata qualità. In relazione al label «Friendly Work Space» Promozione Salute Svizzera ha messo a punto e concretizzato sei criteri di qualità. Tali criteri si rifanno ai «Criteri di qualità per la promozione della salute in azienda» definiti nel 1999 dal Network Europeo per la Promozione della Salute nei Luoghi di Lavoro (ENWHP). (cfr. Promozione Salute Svizzera / Gruppo di lavoro Criteri GSA 2017) Il sistema di gestione Friendly Work Space definisce un grado di raggiungimento dei criteri, determinato mediante calcolo, che stabilisce le condizioni minime per un sistema di gestione della qualità nell’ambito della GSA e per l’ottenimento da parte dell’organizzazione del label. (Grutsch & Bürki 2015b)
Caratteristica in base alla quale si possono valutare (qualitativamente) prodotti e prestazioni, ossia che consente di fare una distinzione p. es. tra «buono» e «cattivo». I criteri non osservabili direttamente devono essere resi idonei a una valutazione o misurazione attraverso una selezione di indicatori (operazionalizzazione). (BMFSFJ 1999) Nel sistema di gestione della qualità quint-essenz, una serie di criteri di qualità definisce gli elementi che contraddistinguono un buon progetto o programma; mentre nell’ambito del marchio ‘Friendly Work Space’ i criteri di qualità definiscono i parametri per un buon sistema di gestione della salute in azienda.
Insieme dinamico di valori, norme e convinzioni condivisi dalle collaboratrici e dai collaboratori e consolidatisi su un lungo periodo di tempo. La cultura aziendale offre un orientamento al personale dell’azienda e dirige il suo comportamento verso una determinata direzione. (cfr. Baetge et al. 2007; Blum-Rüegg 2018c) Lo stile di conduzione contribuisce in modo sostanziale a plasmare la cultura aziendale, offrendo un importante potenziale di sviluppo. La gestione della salute in azienda (GSA) mette l’accento sugli aspetti legati alla salute e mira a creare una «cultura della salute» all’interno di un’azienda.
I determinanti della salute sono fattori scientificamente provati che hanno un influsso positivo o negativo sulla salute degli individui o di gruppi della popolazione: fattori biologici, risorse e stili di vita individuali nonché condizioni esterne, ecologiche, economiche, culturali e sociali. I determinanti della salute interagiscono tra loro e possono agire sia da risorse e fattori di protezione sia da fattori di stress e di rischio. (cfr. Infodrog Präventionslexikon)
La diagnosi precoce è una forma di diagnosi che viene eseguita per identificare il prima possibile i sintomi di eventuali malattie, problemi di salute, deficit di sviluppo e comportamenti problematici e che consente di adottare tempestivamente le misure necessarie (cfr. UFSP & CDS 2016).
Il termine digitalizzazione si riferisce sia all’emergere di nuove possibilità nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sia all’uso di tali tecnologie per lo sviluppo e l’ottimizzazione di processi, prodotti e servizi (cfr. Seco 2017). La promozione della salute e la prevenzione sono confrontate in vari modi alla digitalizzazione: si pensi, ad esempio, alle nuove possibilità di automisurazione e autogestione, agli effetti della digitalizzazione sulla vita sociale, alle conseguenze della svolta digitale nel mondo del lavoro o all’impiego delle nuove soluzioni digitali nell’ambito dell’informazione e della collaborazione. La trasformazione digitale richiede rinnovate competenze in materia di salute sia sul piano individuale che su quello istituzionale.
Proseguimento a lungo termine di attività e persistenza dell’impatto oltre la durata di un intervento. (cfr. Gollner et al. 2018, 413)
Rapporto tra risultati conseguiti (output e outcome) e mezzi impiegati (input). Un intervento è considerato efficiente se i mezzi possono essere convertiti in prestazioni e impatti nel modo più parsimonioso possibile. (Cfr. OFSP 2017b; OCSE cit. in ZEWO s.a.)
⇢ Da distinguere da efficacia
Misura in cui un intervento produce un impatto comprovato (outcome), definito nell’ambito degli obiettivi (in termini d'impatto) (cfr. Univation Eval-Wiki; Kurz & Kubek 2018).
⇢ Da distinguere da efficienza
Per empowerment s’intende sia l’abilitazione e il potenziamento di persone, gruppi e organizzazioni, affinché possano definire in maniera autonoma i propri contesti di vita, sia il supporto professionale fornito in questo processo. (cfr. Habermann-Horstmeier 2017, 128; Gollner et al. 2018, 408)
Nella promozione della salute e nella prevenzione, si definisce empowerment il sostegno fornito al fine di rafforzare le risorse, ampliare le possibilità d’intervento, promuovere l’organizzazione autonoma e l’azione collettiva come pure l’assunzione di responsabilità per la salute individuale e quella collettiva. (cfr. Stark 1996 in Seckinger et al. 2000, 7)
L'esaurimento, inteso come parametro del monitoraggio Job Stress Index GSA, riflette una sensazione di perdita di energia, sovraccarico ed estrema stanchezza. Comprende componenti fisiche e psichiche e rappresenta un grande rischio per la salute. (cfr. Blum-Rüegg, 2018c, 119)
Conoscenze globali e plausibili riguardo all’efficacia degli interventi, fondate espressamente e ragionevolmente sui risultati della ricerca scientifica empirica. (cfr. Gollner et al. 2018, 408 e Bödeker 2006, 2)
Fattori fisici, psichici, sociali o fisico-materiali che, in quanto fattori di promozione della salute e di prevenzione di malattie, limitano l’influsso dei fattori di rischio e che quindi riducono la probabilità di sviluppare una malattia (ad es. alimentazione sana, attività fisica, sufficiente riposo, rete sociale di sostegno) (cfr. Weber et al. 2016).
⇢ Da distinguere da risorse, che possono influenzare direttamente lo stato di salute.
Fattori fisici, psichici, sociali o fisico-materiali che accrescono la probabilità di sviluppare una malattia, una lesione o un cattivo stato di salute (cfr. Weber et al. 2016).
Misure tese a conservare uno standard qualitativo esistente. ⇢ Da distinguere da sviluppo della qualità.
A differenza del termine sesso, il concetto di genere non si riferisce al sesso biologico bensì è utilizzato per indicare gli aspetti socialmente costruiti dell'identità sessuale (p. es. norme, ruoli e relazioni sociali legate al sesso). Questi aspetti vanno intesi e interpretati all’interno di un contesto sociale e culturale e mutano con gli sviluppi della società. (Cfr. Altgeld et al. 2017)