La chiara definizione degli obiettivi fa parte di ogni intervento, anche se realizzato in un campo tanto complesso e dinamico come quello della prevenzione e della promozione della salute. Formulando gli obiettivi si chiarisce che cosa, entro quando, presso quale setting o target deve essere raggiunto. Gli obiettivi costituiscono inoltre il termine di riferimento per la scelta di misure appropriate. In questo senso gli obiettivi di un progetto non devono essere interpretati come un rigido telaio in cui muoversi, bensì essi possono anche cambiare, se ne possono aggiungere di nuovi e quelli originari possono perdere d’importanza. Nella valutazione del raggiungimento degli obiettivi andrebbero considerati tutti gli obiettivi, ossia quelli originari e quelli subentrati in corso d’opera. Solo in questo modo sviluppi e processi d’apprendimento diventano trasparenti.
Si distingue tra visione e obiettivi di un progetto. Quando si parla di visione ci si riferisce piuttosto a un’immagine generica di situazioni auspicate nell’ambito di una prospettiva che va al di là della durata del progetto. Gli obiettivi del progetto, invece, vantano una chiara delimitazione temporale e andrebbero formulati in modo da risultare raggiungibili e valutabili entro la conclusione dello stesso. Obiettivi di promozione della salute non devono essere focalizzati su un comportamento individuale, bensì tangere diversi dei seguenti livelli:
I modelli di efficacia contribuiscono a strutturare la complessità di un contesto oggettivo e a vedere i nessi tra obiettivi e misure intraprese (cfr. modello di classificazione dei risultati di Promozione Salute Svizzera)
Dei buoni obiettivi dovrebbero essere il più possibile specifici, misurabili, ambiziosi, realistici e scadenzati (smart):
Spesso la mera formulazione degli obiettivi non consente ancora di valutare il loro raggiungimento. È quindi necessario formulare uno o più indicatori, che suggeriscano da cosa è possibile riconoscere se gli obiettivi sono stati raggiunti. Laddove vengono formulati degli indicatori quantitativi, occorre definire il livello di aspirazione (valore ideale). La determinazione degli indicatori è fortemente legata alla scelta dei metodi di valutazione. Si consiglia di combinare diversi indicatori (e quindi metodi), che consentano di osservare la medesima situazione oggettiva da prospettive diverse. Dei buoni indicatori si distinguono dai seguenti cinque punti:
Ai finanziatori, nella loro veste di committenti, al termine del progetto va reso conto del raggiungimento degli obiettivi stipulati. Spesso anche obiettivi definiti contrattualmente devono essere specificati e precisati nella fase di pianificazione dettagliata. Dette riformulazione vanno discusse con la committenza e il contratto va debitamente modificato. Alcune volte ci si aspetta che la direzione del progetto formuli dei criteri di interruzione dell’iniziativa. In molti casi i progetti costituiscono tuttavia la base di esistenza della direzione e dei collaboratori, così che formulare dei criteri di interruzione o rottura significherebbe tirarsi la zappa sui piedi. Per questo motivo incaricati e committenti dovrebbero definire detti criteri congiuntamente.
Molto spesso le misure (il percorso verso l'obiettivo) vengono confuse con gli obiettivi (esiti intesi quali situazione finale auspicata) e la realizzazione di una misura viene scambiata con il raggiungimento dell'obiettivo del progetto. Formulando l'obiettivo in maniera vaga, si evita la difficoltà di descrivere con precisione gli esiti auspicati. Se la formulazione dell'obiettivo rimane vaga, (Sensibilizzazione di un gruppo target), il suo raggiungimento non può essere verificato e qualora il risultato fosse diverso da quello ambito, non siete tenuti a giustificarvi.